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Accise petrolifere: dal 2011 nuovi aumenti dal Kazakistan

Il nuovo anno non è ancora cominciato e già si prospettano dei giorni difficili per quel che riguarda gli aspetti tributari: l’ultima novità in questo senso si riferisce all’accisa sulle esportazioni di petrolio, visto che la Repubblica presidenziale del Kazakistan ha deciso di voler aumentare da venti a quaranta dollari per tonnellata l’importo preciso relativo a questo tributo. La misura in questione, la quale verrà resa operativa a partire dal prossimo 1° gennaio, non veniva applicata da diverso tempo (si era giunti addirittura all’esorbitante prezzo di 203 dollari), ma la crisi economica ha provocato una sorta di “ritorno in grande stile”. Ci sono degli obiettivi specifici e, in caso affermativo, non si teme un nuovo fallimento di questa tassa?


Le intenzioni principali sono quelle di garantire un gettito fiscale più che adeguato, dato che l’ex repubblica sovietica ha già calcolato un introito pari a 406 milioni di dollari, una cifra davvero interessante, per un paese che è sempre alle prese con una difficile distribuzione della ricchezza pro capite (il Pil supera abbondantemente gli 11.000 dollari). Le società petrolifere hanno espresso soddisfazione per questi incrementi tariffari, tenendo conto della struttura peculiare del codice fiscale kazako: in effetti, quest’ultimo prevede, tra gli altri strumenti, un meccanismo della scala mobile proprio sull’oro nero, dunque maggiore è il prezzo e più alto sarà il tasso di imposta sulle conseguenti esportazioni.

Le possibilità di Astana erano importanti, si poteva provvedere anche a un aumento tributario ben superiore a quello praticato, ma poi si è optato per un rialzo parziale che potesse evitare le critiche. Quali saranno i soggetti passivi dell’accisa? Essa andrà a riguardare la produzione degli operatori stranieri (ad esempio il gruppo Tengiz), ma soprattutto il consorzio guidato da Eni, Karachaganak. Si comprende, dunque, l’importanza dell’Italia in queste operazioni, con l’Ente Nazionale Idrocarburi che va a costituire uno dei partner privati privilegiati dal Kazakistan.