Gettito IVA inferiore di oltre 3 miliardi nel 2013

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha recentemente diffuso gli ultimi dati relativi alle entrate dello Stato nel corso nel 2013. I dati statistici sono aggiornati alla situazione dei primi dieci mesi dell’anno e in generale offrono una impressione di stabilità rispetto ai valori rilevati l’anno precedente. 

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I successi estivi del Fisco argentino

I risultati conseguiti a luglio dall’Administracion Federal de Ingresos Publicos (Afip), l’Agenzia delle Entrate argentina, sono stati a dir poco brillanti: nel mese in questione, infatti, l’ente che è incaricato di imporre le tasse per conto del governo di Buenos Aires è stato capace di totalizzare entrate fiscali per 61,31 miliardi di pesos, con un aumento da record rispetto allo stesso periodo di un anno fa (più di ventotto punti percentuali per la precisione). Le previsioni iniziali non erano state così ottimistiche, anzi si pensava addirittura che il record precedente, quello di maggio (61,02 miliardi di pesos), non fosse ulteriormente superabile.

Lucca é la città con meno tasse locali

Si parla sempre di tasse, di salasso dei tributi e dell’Italia che è uno tra i Paesi europei dove il sistema fiscale è più martellante. Ma esiste in Italia una città che sia un’oasi felice (senza arrivare a parlare di paradisi fiscali)? Dire oasi felice forse sarebbe un pò eccessivo, ma possiamo comunque affermare che c’è una città dove i cittadini sono meno tartassati dalle tasse comunali e pagano meno rispetto alla media nazionale: Lucca è fra le città italiane e toscane, secondo un’indagine del “Sole 24 Ore” dove tutto questo é possibile: risparmiare sulle tasse si può.

Centralismo fiscale: risultati CGIA Mestre

Nella nostra penisola, su 100 euro di entrate tributarie ben 77,5 vanno all’Amministrazione centrale e solo 22,5 agli Enti locali. Su 457,4 miliardi di euro di entrate tributarie totali, 354,6 vanno all’erario italiano e 102,7 miliardi a Regioni, Province e Comuni. Sono i risultati emersi dall’elaborazione effettuata dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre riferiti al 2008 (ultimo anno disponibile per poter eseguire un confronto omogeneo tra i principali paesi Ue).
I dati sono commentati dal segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi, che ha messo a raffronto le entrate statali e quelle locali di Italia, Francia, Spagna e Germania.

La cosa che ci preoccupa di più – afferma Bortolussi – è che dalla lettura di questi dati emerge una forte correlazione tra il livello di centralismo e la pressione tributaria. Vale a dire che la quantità di imposte, tasse e tributi che i contribuenti versano in percentuale del Pil è direttamente proporzionale al grado di centralismo fiscale.

Federalismo fiscale e Carta delle Autonomie

Prima l’autonomia fiscale e finanziaria dei Comuni e poi si potrà parlare di federalismo fiscale. Questa l’idea di Sergio Chiamparino, presidente dell’Anci, durante un forum all’Ansa. L’oggetto del forum: riforme, federalismo e Carta delle Autonomie. Secondo il presidente occorre una grande tassa locale, non importa quale ma deve garantire entrate certe:

Può essere l’Iva, può essere una forma di compartecipazione all’Iva o all’Irpef, – ha affermato Chiamparino – può essere una ridefinizione della tassazione sugli immobili, compresa anche delle tasse di registro, ripensate in maniera tale che siano i Comuni a determinarne le aliquote e le modalità attuative e gestionali. Questo é il banco di prova del federalismo fiscale. Noi abbiamo chiesto che per il 2010 ci sia chiarezza su questo punto. E se entro quella data i decreti attuativi non dovessero essere ancora pronti, la questione deve essere affrontata in Finanziaria. Sarà la prova del nove per capire se nelle intenzioni del governo e soprattutto della Lega Nord il federalismo fiscale è davvero la strada per il processo di modernizzazione responsabile della pubblica amministrazione o se è uno straccio, una bandiera da campagna elettorale.