L’Antitrust sanziona la tassa occulta dei biglietti aerei

Non è la prima volta che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato si scaglia contro alcuni vettori aerei: stavolta, il motivo del contendere è stato rappresentato da una pratica commerciale scorretta di cui sono state protagoniste ben cinque compagnie attive nel nostro paese. In pratica, tali società sono state multate dall’Antitrust per aver modificato le tariffe dei loro biglietti aerei attraverso un’apposita “tassa occulta”, grazie soprattutto all’introduzione di commissioni speciali per quel che riguarda le carte di credito.

Congresso Usa: anche il debito pubblico diventa una tassa

Il Congressional Budget Office (Cbo) è l’ufficio della Camera statunitense che si occupa della gestione economica e del bilancio: l’ultimo studio che è emerso da questo organismo ha messo in luce l’esistenza di una sorta di “tassa occulta”, la quale va a colpire in maniera indiscriminata sia i lavoratori che le aziende, vale a dire le somme che vengo utilizzate per rifinanziare il debito pubblico a stelle e strisce. L’ammontare non è di poco conto, anzi, e si aggira attorno ai novemila miliardi di dollari, quantità che deve comunque essere riferita al solo capitolo pubblico e federale. Il futuro non promette niente di buono in questo senso ed è stato previsto persino un incremento; per il momento, però, i consumatori vedono assorbiti dalle loro tasche circa duecento miliardi di dollari, per la precisione 197.

Tassa occulta sul diritto allo studio

Il costo dei libri e del corredo scolastico pesa sul bilancio delle famiglie e torna l’allarme delle associazioni dei consumatori contro il caro libri. Il tetto di spesa per i libri fissato dall’Istruzione viene superato da una scuola superiore su due, per un ammontare pari al 14,3 per cento. Gli studenti italiani dovrebbero spendere un massimo di 293 euro ma in realtà dovranno sborsare ben 335 euro.

Ma non solo caro libri, una tassa occulta pesa sul diritto allo studio per circa 100-150 euro ed. Vi siete recati a iscrivere vostro figlio a scuola e vi è stato chiesto di èagare la tassa di iscrizione? E’ il c.d. “contributo volontario” che le scuole richiedono all’atto dell’iscrizione dello studente, ma che volontario non è, o melgio, dovrebbe esserlo, ma non sono poche le scuole che se ne approfittano. Adiconsum precisa che