Berlusconi promette un alleggerimento della pressione fiscale

Mi piacerebbe tanto dare agli italiani quello che ho promesso, un alleggerimento della pressione fiscale, ma il momento è difficile e ora non è possibile – ha sottolineato il premier, a margine del voto di fiducia sulla Manovra alla Camera -. Non sono stato affatto assente. Mi vogliono dipingere così, ma io invece in questi giorni ho studiato tutte le carte, ho lavorato per il bene del Paese.

Come sappiamo la manovra finanziaria è stata appena approvata e da una parte ci sono dei costi in più, dall’altra delle agevolazioni (basi pensare alla reintroduzione del ticket sanitario e d’altra parte alle agevolazioni per gli imprenditori under 35). Il premier è quindi intervenuto sulle tasse e sulla difficile situazione finanziaria del Paese conversando con alcuni parlamentari di maggioranza e ha sottolineato che non intende lasciare il suo posto a capo del governo finchè non sarà riuscito ad abbassare le tasse.

Tasse sul lavoro: per Draghi occorre riduzione

Il governatore di Bankitalia appena promosso alla Bce parla delle tasse che pesano sui lavoratori ed é un passaggio significativo che ha inserito nelle sue ultime Considerazioni Finali tenute oggi (31 maggio) davanti all’assemblea generale. Secondo il neogovernatore occorre ridurre il peso del fisco su imprese e lavoro riducendo in misura significativa le aliquote che al momento risultano elevate sui redditi dei lavoratori e delle imprese, compensando la diminuzione delle entrate per lo Stato con ulteriori recuperi di evasione fiscale, in aggiunta a quanto già fatto finora grazie ai controlli.

Berlusconi: sarà impossibile tagliare le tasse

Chi si aspettava una riduzione delle tasse dovrà accantonare questa speranza. È lo stesso Silvio Berlusconi ad annunciare che a giugno è in arrivo una manovra finanziaria più consistente del previsto con un intervento di sistemazione dei conti e spese da rifinanziare che si attesterebbe intorno agli 8 miliardi di euro nel biennio 2011-2012. Tra le spese da finanziare obbligatoriamente, sottolinea il premier, ci sono le missioni internazionali all’estero e le assunzioni di una parte dei precari della scuola. Berlusconi quindi annuncia in un certo modo l’aumento della pressione fiscale sottolineando come non sia possibile, per nessun Paese d’Europa, in questo momento introdurre o pensare di introdurre una riduzione della pressione fiscale.

Tremonti: abbassiamo le tasse e portiamole al 30%

Dal 52% al 60%, la tassazione societaria italiana è la più alta in Europa, dove è invece costante la tendenza al ribasso, prevedibile intorno al 30%. Tutti in Italia ci lamentiamo che i costi di beni e servizi siano tra i più cari d’Europa, ma questa é una ovvia conseguenza del Paese dove c’è la più alta tassazione alle imprese, é “normale” ci siano anche i costi più alti. In Italia la tassazione è diretta ed indiretta, spalmata in decine e decine di voci ed é difficile anche il sole elencarle.

Oggi siamo di fronte a un meccanismo che non sta in piedi, peggio che irresponsabile. Un sistema nel quale i poveri delle regioni ricche finanziano i ricchi delle regioni povere – ha sottolineato Tremonti-. Non è più la politica che viene prima dei numeri. Ma sono i numeri che in specie vengono prima della politica. Ed i numeri della finanza pubblica non lasciano grandi spazi di manovra. Prima della crisi, l’Europa era un continente geografico, aveva un mercato comune ma non aveva una governance comune. Dopo la crisi, si sta configurando in Europa una nuova architettura non solo economica, ma anche politica. Prima di disegnare, con la riforma, la nuova struttura del nostro sistema fiscale e’ necessario avere una idea precisa, la piu’ precisa possibile, sulle risorse finanziarie disponibili e/o mobilizzabili per la riforma.