Liberalizzazione su mutui e prestiti

Una delle prime critiche mosse al Governo Monti è stata quella sul rischio che il Governo Tecnico diventasse in realtà il Governo delle Banche. Tutte le parole spese su questo argomento non sono servite a far cambiare idea all’opinione pubblica sull’argomento, ma forse il decreto liberalizzazioni potrà finalmente riuscire nell’impresa mettendo nero su bianco le nuove direttive dedicate agli istituti di credito.

La prima grande novità riguarda le assicurazioni sui mutui; il settore bancario e quello assicurativo sono legati a doppio filo sull’emissione di mutui perchè ogni volta che un prestito viene erogato viene stipulata anche una polizza di assicurazione connessa. Fino ad oggi l’istituto proponeva come unica alternativa una polizza riconducibile al gruppo bancario stesso, mentre con il decreto liberalizzazioni si è costretti a mostrare almeno 2 preventivi che non riconducano in alcun modo all’istituto che eroga il prestito. Questo vuol dire rilanciare nettamente la concorrenza tra le assicurazioni a beneficio dei clienti che finalmente non avranno più vincoli in questo senso.

Sciopero Benzinai revocato dopo revisione Decreto Liberalizzazioni

Il decreto liberalizzazioni che tanto ha suscitato l’ira di certe classi di lavoratori è stato rivisto ulteriormente e scongiura per il momento lo sciopero dei benzinai. Il decreto, approvato ora dal Senato ed in attesa del vaglio della Camera, rivedeva radicalmente la posizione di certe classi di lavoratori come tassisti, farmacisti ed appunto benzinai. Lo sciopero di 10 giorni minacciato dalla Faib Benzinai è stato revocato dopo che l’ennesima revisione ha eliminato o modificato quelle norme che avevano dato il via al malcontento diffuso in tutta Italia. Sembra che il Governo abbia ascoltato la voce dei cittadini lavoratori delle classi di riferimento ed abbia agito nell’interesse di questi, visto che le obiezioni sono scomparse ed anzi la Faib stessa ad esempio si augura che il decreto passi il vaglio alla Camera.

La tassa per l’Antitrust e la nuova imposta sulle barche

Il decreto relativo alle liberalizzazioni che sta scaldando da diverso tempo le discussioni del nostro paese prevede due tasse specifiche che vale la pena esaminare nel dettaglio per comprendere con che cosa avremo a che fare: si tratta del balzello previsto per far funzionare nel migliore dei modi l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (meglio nota come Antitrust) e quello relativo alle imbarcazioni del nostro paese. Andiamo per ordine. Nel caso dell’authority, è stato deciso di far pagare il tributo alle grandi società italiane, vale a dire quelle che possono vantare i volumi di affari più consistenti in assoluto e quindi assoggettate ad Ires. L’aliquota prevista è pari allo 0,08 per mille e sta già facendo discutere.

Decreto liberalizzazioni penalizza settori deboli?

Il decreto sulle liberalizzazioni che dovrebbe servire a rilanciare il Paese facendo leva sulla concorrenza nei settori strategici, secondo l’opposizione e secondo gli attori dei settori stessi presi in considerazione sembrerebbe essere assolutamente non equo e dannoso per le classi di lavoratori più deboli.

A parte il solito discorso sulla reale utilità delle liberalizzazioni per quanto riguarda la concorrenza, che vede smentita più volte la credenza che queste siano veramente di aiuto, quello che viene portato all’attenzione dell’opinione pubblica da quelle forze politiche contro il decreto è l’aspetto di equità che viene a meno.

Diciamo le cose come stanno: il settore bancario ed il settore assicurativo possono avere tutti i problemi del caso ma continuano “incredibilmente” ad avere profitti da record e stipendi di tutto rispetto per gli innumerevoli manager di medio e alto livello. Questi sono i due settori dove la concorrenza sembra non esserci ed i prezzi aumentano non solo tanto quanto basta per “coprire” l’inflazione ma anche 2-3-10 volte tanto, aumentando nel tempo il potere di questi due settori strategici.

Decreto Liberalizzazioni RC-Auto: cosa cambia?