Irap: i servizi pubblici sono fuori dallo sconto sul cuneo fiscale

L’Amministrazione finanziaria è tornata a pronunciarsi in merito alla questione della disciplina da applicare alle imprese “regolamentate”, le quali operano a tariffa nel settore dei pubblici servizi, in relazione all’Irap: tali imprese e tali servizi, infatti, devono essere considerati esclusi dalle misure dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive che riguardano il cuneo fiscale e contributivo. Tra l’altro, non sussiste nessuna rilevanza, ai fini dell’agevolazione tributaria, se il servizio è stato affidato da una controllante alla sua controllata. Il Fisco ha voluto ribadire la propria posizione in merito, a seguito dell’interpello presentato da una società a responsabilità limitata, a cui la propria controllante, la quale gestiva dei servizi aeroportuali, aveva affidato in subconcessione la gestione di diversi servizi (in particolare quelli relativi ai parcheggi). Questa subconcessione, però, non ha natura concessoria e il corrispettivo per questi servizi non rappresenterebbe una vera e propria tariffa. Quindi, secondo questa società, verrebbero a mancare due dei requisiti fondamentali richiesti dal decreto Irap.

 

Secondo la Consulta l’Irap non è un’imposta incostituzionale

L’Irap ha ottenuto un importante riconoscimento da parte della Corte Costituzionale: l’ordinanza della Consulta è giunta dopo due anni e mezzo di rinvii ed ha sancito la piena legittimità dell’imposta regionale sulle attività produttive. La decisione è arrivata dopo che nel corso degli anni erano giunte numerose censure da parte di molte commissioni tributarie (soprattutto quelle di Genova e Bologna), le quali avevano messo in discussione il fatto che l’Irap fosse indeducibile ai fini delle imposte dell’Erario, ragionando in un’ottica di proporzionalità del prelievo alla reale capacità contributiva. La situazione è stata, per così dire, sanata dalla recente messa a punto di alcune novità legislative, che hanno in parte modificato il quadro normativo in cui le stesse commissioni avevano messo in dubbio la correttezza costituzionale del tributo.