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Governo: in stallo le annunciate riforme

Super lavoro per il Parlamento che in pochi giorni è chiamato a decidere in merito alla delega fiscale, al Decreto Crescita, Legge di Stabilità e altri decreti in scadenza.
Sebbene le misure nell’arco degli anni 2013 – 2015 costino al paese circa 40 miliardi di euro, vi sono diverse proposte per cambiare apportare modifiche ad alcuni provvedimenti normativi, in primis Decreto Crescita dove molto probabilmente verrà introdotto il “mobile ticketing” e cioè la possibilità di comprare il biglietto dell’autobus direttamente dal telefonino (prevista inoltre la possibilità di introdurre l’obbligo di gomme da neve in particolari condizioni atmosferiche).
Previsto inoltre l’esame in aula del decreto legge sui costi della politica, il quale dovrebbe introdurre una stretta sui costi delle Regioni e rafforzare il controllo della Corte dei Conti sui bilanci. Resta alta l’attenzione sopratutto sul nodo delle spese degli enti locali, vista la mobilitazione dei Sindaci in materia. Sul punto pesa enormemente il fatto che le varie manovre finanziarie varate hanno fortemente ridotto gli stanziamenti previsti per Comuni, Provincie e Regioni. La particolare attenzione ha portato alla luce anche un emendamento sul decreto fondi per usare esclusivamente Equitalia per le riscossioni nei comuni colpiti dal sisma.

 

In ogni caso qualora saltasse la delega fiscale molte riforme verrebbero posticipate a data da destinarsi mentre altre non vedrebbero più la luce. E’ il caso ad esempio della riforma del Catasto, che nonostante sia effettuata a saldo zero, ha il compito di aggiornare tutte le rendite catastali e fare in modo che alcune abitazioni situate in centri storici di grossi centri non abbiano rendite inferiori magari a piccoli appartamenti di periferia. Anche altre misure annunciate dall’esecutivo da molti mesi potrebbero subire ritardi, come la

possibilità di detrarre gli scontrini dalla dichiarazione, il tutoraggio per le imprese e la revisione delle agevolazioni fiscali.

Inoltre potrebbe saltare anche l’accorpamento delle agenzie fiscali oltre che la regolamentazione della disciplina dell’abuso ed elusione fiscale.