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Chiusi 9000 ristoranti in un anno

Parte degli effetti della crisi che ha investito l’Europa e l’Italia vengono a galla con un rapporto sull’andamento della ristorazione Italiana durante il 2011; secondo le stime durante lo scorso anno sono stati aperti 15772 ristoranti mentre 24629 sono stati chiusi, per un passivo che si attesta a 8857 imprese. Il bilancio del 2010 era stato negativo per 5474 esercizi commerciali tra ristoranti, trattorie e pizzerie mentre l’anno prima i locali chiusi erano 4057.

L’effetto che l’economia italiana sta scontando è duplice ed estremamente complesso; da un lato abbiamo la crisi degli USA, che riversandosi in Europa tramite un canale finanziario si riflette sull’economia reale anche a distanza di tempo, mentre la crisi dell’Euro, scoppiata dopo, deve ancora far sentire i suoi effetti. Dall’altro lato però il dato che rileviamo è gravato da un eccesso di benessere precedente alla crisi USA. Prima del 2007-2008 le attività economiche italiane hanno goduto di un decennio particolarmente intenso in cui l’espansione ha portato i cittadini ad aprire attività superflue per il Paese, che ora trovano difficoltà nel momento in cui le abitudini degli italiani subiscono una variazione così sostanziale. A contribuire all’apertura di attività che non resistono alla “prova del tempo” c’è anche la conversione delle vecchie aziende. Un imprenditore che si è trovato a dover fronteggiare la crisi, potrebbe aver pensato di riconvertire la propria attività puntando su un settore considerato redditizio come quello della ristorazione, ma evidentemente oltre a scontare un sovraffollamento le attività di questo tipo devono anche fare i conti con il portafoglio degli italiani, nettamente più “magro” di dieci anni fa’.

La scommessa per uscire dalla crisi è ancora aperta; mentre settori come quello della ristorazione sono destinati a perdere ancora terreno ed il mondo finanziario non convince più gli investitori, gli italiani sono ancora alla ricerca di una via di uscita ed è probabile che bisognerà aspettare il 2013 per sbloccare la situazione.