Agenzia delle Entrate: compensazioni Iva in calo nel 2010

Il Rapporto sulle entrate del fisco messo a punto dal Dipartimento delle Finanze del nostro paese e dalla Ragioneria Generale dello Stato ha evidenziato alcuni aspetti importanti relativi alla situazione tributaria del nostro paese; in particolare, c’è da dire che nel trimestre che va da gennaio a marzo di quest’anno sono stati registrati aumenti sostanziosi per quel che riguarda l’Iva e l’Ire (Imposta sul Reddito). Entrando nel dettaglio di queste rilevazioni, l’imposta sul valore aggiunto è riuscita a conseguire un aumento di 0,8 punti percentuali, vale a dire 172 milioni di euro in più rispetto allo stesso periodo di un anno fa; per quel che concerne invece l’Ire, quest’ultima imposta ha subito un incremento importante dell’1,4% (572 milioni di euro in più rispetto al 2009). A cosa sono dovuti questi aumenti? Le influenze maggiori sono state esercitate dal contemporaneo calo delle entrate relative ai redditi da capitale, vista anche la riduzione dei tassi di interesse. Ciò nonostante, le compensazioni della stessa Iva sono declinate in maniera sensibile.

 

Nuova compilazione per il modello TR dell’Iva trimestrale

Ci sono nuovi e importanti aggiornamenti in vista per quel che concerne l’Imposta sul Valore Aggiunto e il suo modello TR (Imposta Trimestrale); in effetti, tramite l’approvazione, nel corso della giornata di ieri, di un apposito provvedimento firmato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, è stata diffusa in rete e resa disponibile per l’utilizzo la nuova versione del modello fiscale. In particolare, c’è da sottolineare come siano state aggiornate le istruzioni relative alla compilazione di tale documento, mentre non sono stati apportati cambiamenti sostanziali per quel che riguarda le specifiche tecniche, che quindi rimangono praticamente identiche a quelle fissate proprio un anno fa. I quadri del modello TR non saranno in alcun modo corretti, ma la compilazione avverrà in maniera diversa: le modifiche si sono rese necessarie soprattutto dopo gli interventi, dal punto di vista legislativo, che hanno cambiato la disciplina dell’Iva (il riferimento specifico, in questo caso, va al Decreto legislativo 18 del 2010 e al decreto anticrisi, vale a dire il Decreto legge 78 del 2009).

 

Studi di settore: l’adeguamento all’Iva è anche rateale

Nel caso l’Iva sia conseguente all’adeguamento al volume d’affari nell’ambito dell’applicazione degli studi di settore, il versamento dell’imposta può anche essere effettuato a rate: è quanto emerge dal Decreto legge 78 del 2009 pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Tra l’altro, a tal proposito bisogna anche ricordare che il Dpr 195/99 (il regolamento che disciplina nello specifico tempi e modalità di applicazione degli studi di settore) ha stabilito che non sono previste sanzioni o interessi per quei contribuenti che indicano nelle dichiarazioni ricavi non annotati nelle scritture contabili: stesso discorso vale anche per l’adeguamento al volume d’affari che deriva dall’applicazione degli studi, ai fini dell’Imposta sul valore aggiunto. La novità della soluzione rateale in questo senso è dunque stata apportata dal nuovo decreto anti-crisi (le rate sono di uguale importo con una maggiorazione dello 0,40% di interessi).