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Edilizia: i vantaggi della ritenuta ridotta al 4%

La ritenuta d’acconto relativa a quelle somme che sono incassate da chi esegue ristrutturazioni e pone in essere il risparmio energetico dal punto di vista edilizio potrebbe essere ridotta dal 10 al 4%: la percentuale attuale è stata fissata ormai la scorsa estate, quando la novità è stata introdotta in relazione ai due bonus tipici del settore, vale a dire quello del 36% (detrazione sulle ristrutturazioni) e del 55% (il bonus energetico appunto). La ritenuta stessa viene trattenuta dagli istituti di credito nel momento in cui diventa obbligatorio pagare le spese esclusivamente con dei bonifici bancari. L’applicazione, quindi, non ha alcuna ragione di esistere se il contribuente che beneficia delle detrazioni è un’impresa. Tra l’altro, bisogna anche precisare che la banca non può conoscere l’importo esatto dell’Imposta sul Valore Aggiunto relativo al bonifico ed è per questo motivo che la nostra amministrazione finanziaria ha deciso di delineare alcuni chiarimenti in merito alla base imponibile.


In particolare, dall’importo stesso deve essere scorporata l’aliquota Iva del 20%, anche nell’ipotesi in cui nella fattura sia stata applicata una percentuale differente. La ritenuta del 10% tende a penalizzare in maniera eccessiva il settore edile, dato che diminuiscono notevolmente gli importi incassati dalle varie imprese coinvolte, ma anche dagli elettricisti, dagli idraulici e dagli artigiani.

Certo, essa consente di ridurre sensibilmente l’Irpef e l’Ires relative al reddito d’impresa, ma colpisce con uguale efficacia un comparto che è già sottoposto al credito Iva, tenendo conto che l’aliquota media sugli acquisti è superiore a quella delle prestazioni e delle vendite poste in essere. Tale effetto può essere ridotto proprio con la ritenuta al 4%. Un altro vantaggio indiscutibile è quello che possono ottenere i professionisti, i quali andrebbero a subire una riduzione più contenuta del bonifico bancario e potrebbero scongiurare l’incremento di trattenuta che si riferisce ai corrispettivi versati dai condomini per i contratti d’appalto e i vari servizi.