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Revisore unico facoltativo per le SRL

La srl (società a responsabilità limitata) sono delle imprese dove, a rispondere per i debiti aziendali é solo il patrimonio dell’azienda e non quello personale dell’imprenditore. Un tipo di società quindi ideale se si preferisce limitare la responsabilità dell’impresa al suo solo capitale. Proprio per questo motivo la srl appartiene alla categoria di società di capitali. La Legge 183/2011 (legge di stabilità) è intervenuta sulla disciplina dei controlli interni delle società di capitali (al principio di responsabilità solo sul capitale si contrappone quindi un maggiore controllo) modificando due articoli del codice civile: l’art. 2477 e l’art. 2397, é stato introdotto l’obbligo di nomina di un revisore unico, al posto del collegio sindacale costituito da tre o cinque membri, per le S.r.l..

Le più attuali modifiche apportate al decreto «semplifica Italia», che è stato approvato dal Consiglio dei ministri di venerdì scorso introducono però la fattispecie del revisore o sindaco unico facoltativi nelle srl. Al posto del sindaco unico di cui parlavamo nell’introduzione, il provvedimento definitivo opta per la possibilità di scegliere con l’atto costitutivo se nominare un revisore o un organo di controllo. In questo secondo caso la scelta cadrà in automatico su una figura monocratica a meno che lo statuto della srl non contempli una diversa soluzione. Ricordiamo che la legge di stabilità del novembre scorso ha introdotto un terzo comma all’articolo 2397 del codice civile con la figura del sindaco unico nelle società con ricavi o patrimonio netto che non superino il milione di euro.

Un’altra grossa semplificazione, che ha toccato il mondo delle srl è quella relativa al capitale minimo di costituzione, che è stato ridotto a un ero. Cosa non da poco se si considera che normalmente per mettere su una Srl finora occorreva investire un capitale minimo di 10 mila euro. Una possibilità in più per chi volesse “fare impresa” e iniziare a lavorare in proprio.