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Decreto Fisco, ancora un mese per il pagamento delle cartelle sospese

Arrivano notizie particolarmente interessanti da parte della Commissione Finanze del Senato, che ha dato il suo ok a due riformulazioni del Governo. Il voto che riguarda queste proposte di modifica, però, sta continuando in maniera piuttosto complicata, per via del fatto che l’opposizione sta mettendo in atto una vera e propria manovra ostruzionistica.

Quindi, viene ritardato di una decina di giorni il pagamento della rottamazione-ter, così come del saldo e stralcio, che in realtà era previsto per oggi. La commissione Finanze del Senato, infatti, ha dato il via libera a un emendamento del Governo che riguarda il decreto Fiscale, che va ad allungare fino al prossimo 9 dicembre, una scadenza che in realtà si può facilmente traslare fino al 14 dicembre visto che si devono considerare anche i cinque giorni classici di tolleranza, il versamento.

Una riformulazione che, quindi, non fa altro che allungare le tempistiche in relazione al pagamento delle cartelle che sono state sospese nel corso dell’emergenza sanitaria correlata alla pandemia da Coronavirus, che l’Agenzia delle Entrate ha cominciato a spedire a partire dallo scorso mese di settembre. Gli effetti di tali notifiche assumeranno carattere operativo nel giro di 180 giorni, rispetto ai cinque mesi che erano stabiliti da parte della prima versione di tale Decreto.

Dando una veloce lettura al Decreto fisco lavoro, che presenta uno stretto legame con la Legge di Bilancio, si può facilmente notare come l’aggio sia praticamente raddoppiato. Quest’ultimo è quel valore che corrisponde al guadagno che ciascun Agente della Riscossione ottiene per il lavoro svolto proprio in fase di riscossione. Si tratta di una percentuale che va dal 3% fino al massimo al 6% e che spetta di pagare al contribuente. Ebbene, il raddoppio dell’aggio parte già dopo il giorno numero 60 rispetto a quello in cui è stato ricevuto l’atto da parte dell’agente.

Di conseguenza, per tutte quelle notifiche che sono state portate a termine dal primo gennaio fino al 31 marzo 2022, ecco che il termine ordinario pari a 60 giorni, che si trova all’interno della cartella di pagamento, si può considerare come pari in realtà a 180 giorni.

Prima che vengano a scadenza i 180 giorni legati alla notifica, l’Agente che si occupa della riscossione, non potrà proseguire l’attività di recupero del debito che è stato iscritto a ruolo. Non solo, dal momento che sono stati fissati dei termini completamente nuovi in riferimento alla decadenza per quanto concerne le rateizzazioni, visto che il 31 dicembre 2021 finiranno diversi provvedimenti legati al Decreto Ristori.