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Tabacchi lavorati: il codice tributo per il monopolio fiscale

I tabacchi lavorati (sigarette, sigari, trinciati, tabacco da fiuto o da mastico) devono avere in maniera obbligatoria un contrassegno per poter circolare nel territorio dello Stato: questo stesso contrassegno, inoltre, deve essere caratterizzato da una piccola striscia, la quale è nota a tutti i fumatori e che riporta ben in evidenza la dicitura “monopolio fiscale”. Non si tratta di una striscia qualsiasi, ma di quella che deve essere pagata direttamente all’Aams (Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato). Come si effettua il versamento in questione?

C’è un apposito decreto del Ministero dell’Economia che spiega tutto nel dettaglio: anzitutto, bisogna utilizzare il modello F24 Accise, un modello unificato che viene compilato soltanto con i codici e le varie causali. Proprio ieri è stata resa nota dalla nostra amministrazione finanziaria la risoluzione 3/E, un documento che ha provveduto a istituire il codice tributo 2856, vale a dire quello utile per identificare i proventi che derivano dalla fornitura di tasselli fiscali ai produttori esteri e nazionali di tabacchi lavorati. Questo vuol dire che lo si può utilizzare a fini tributari nel momento in cui gli operatori devono versare la somma che è dovuta e indirizzarla all’amministrazione che è competente (l’Aams per l’appunto).

Pertanto, quando si andrà a compilare l’F24 Accise sarà necessario riportare il codice in questione nella sezione denominata “Accise/Monopoli e altri versamenti non ammessi in compensazione”, più precisamente in corrispondenza delle somme che sono indicate nella colonna degli importi a debito versati. Nel campo ente dovrà essere inserita la lettera M (la sigla dei monopoli fiscali), mentre in quelli relativi al mese e all’anno di riferimento la data effettiva in cui è stato perfezionato il versamento. La richiesta di iscrizione nella tariffa di vendita al pubblico dei tabacchi lavorati va inoltrata all’amministrazione, avendo cura di riportare diversi dati, tra cui la tipologia del prodotto, la denominazione della marca e le caratteristiche della confezione.