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I misteri della Tares a meno di un mese dalla scadenza

La Tares, l’imposta che grava su rifiuti e servizi e che ha rimpiazzato da qualche tempo la Tariffa di Igiene Ambientale, non riesce a stare lontana dai guai (vedi anche Il modello F24 EP accoglie anche la Tares). In effetti, la prima scadenza in assoluto si sta avvicinando velocemente, essendo prevista per la fine di questo mese di luglio, ma i quantitativi e le modalità sono un mistero che nessuno è riuscito ancora a svelare. Le previsioni fanno pensare che la scoperta di quanto bisogna pagare e in che modo avverrà proprio a ridosso del 31 luglio, in un momento particolare in cui la maggior parte delle famiglie italiane non sarà a casa, ma a godersi le ferie estive.

Lo scenario non è dunque incoraggiante. Anzitutto, le lettere con le richieste di versamento del tributo non sono ancora state spedite, addirittura manca la stampa delle stesse, il che significa che si è in altissimo mare. Per non parlare poi del fatto che nessuno sa se la spedizione andrà a riguardare i bollettini postali o i modelli F24, un dettaglio non certo trascurabile. I comuni italiani ne hanno discusso a lungo, anche nel corso dell’ultima settimana, ma i dubbi e le perplessità rimangono. C’è chi ha colpevolizzato Poste Italiane, in ritardo per quel che riguarda l’approntamento del bollettino, anche se alcuni municipi sono riusciti a spedire le lettere di cui si sta parlando, l’eccezione che conferma la regola.

C’è poi chi ha scovato una soluzione alternativa, vale a dire l’invio degli F24 in caso di altro tempo trascorso inutilmente. Nell’ipotesi migliore e più ottimistica, comunque, si arriverà al 20 luglio, a soli undici giorni dal termine temporale fissato dalla nostra amministrazione finanziaria. I ritardi sono evidenti, non si potrà avere troppa intransigenza con i contribuenti, dato che è facile immaginare l’impossibilità fisica di pagare il tributo nel periodo più intenso e turistico dell’estate.