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Ifel, il contributo deve essere versato da tutti i Comuni

La sigla Ifel identifica nel nostro paese l’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale, vale a dire la fondazione che ha attribuito ai comuni italiani l’obbligo di fornire adeguate attività accertative e processi telematici: una sentenza di circa un mese fa da parte della Corte dei Conti della regione Piemonte ha chiarito alcuni aspetti fiscali relativi proprio a questo ente. Si tratta, in effetti, della delibera 52 dello scorso 22 settembre, la quale ha precisato che anche quei comuni che si trovano in regime di riscossione diretta hanno l’obbligo di versare il contributo relativo all’Ifel. Questo contributo ammonta tendenzialmente allo 0,8 per mille del gettito dell’Imposta Comunale sugli Immobili, ma spesso ha dato luogo a diversi dubbi concernenti l’interpretazione.


Uno di questi è stato posto come quesito alla stessa Corte da un comune vicino a Torino; anzitutto, occorre subito sottolineare che l’Ifel riceve questo denaro in modo da potenziare e sviluppare le proprie azioni e servizi e affinché i comuni facciano altrettanto, soprattutto al fine di rendere migliore e più trasparente l’informazione che è destinata ai contribuenti. Quali soggetti sono chiamati a un simile pagamento? Gli agenti di riscossione e altri contribuenti (il Decreto Legislativo 446 del 1997 parla espressamente di province e comuni del nostro paese) sono le figure più tipiche in questo senso, ma non sono citati invece gli enti in riscossione diretta.

Tra l’altro, un recente decreto estivo del ministero delle Finanze aveva complicato ulteriormente la situazione, facendo riferimento all’autocertificazione dell’agente della riscossione o dell’affidatario nell’ambito della restituzione delle somme dell’Ifel. Secondo i giudici piemontesi, comunque, il contributo in questione rimane obbligatorio anche in queste ultime ipotesi, dato che viene ritenuto fondamentale per la realizzazione di attività comunali. Già sette anni fa, comunque, lo stesso dicastero di via XX settembre aveva accennato all’imposta come funzionale alla costituzione dell’anagrafe dei contribuenti, facendo intendere una applicazione più allargata.