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La Corte di Giustizia Ue interviene sulla exit tax

Si era parlato già diversi giorni fa di exit tax, in merito alla imposizione fiscale relativa alle società che trasferiscono la loro sede all’estero: ora c’è un nuovo tassello da aggiungere a questo argomento, vale a dire la sentenza dello scorso 29 novembre della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, la quale ha stabilito in maniera perentoria che questa tassazione diventa legittima per quel che concerne lo stato di appartenenza. Il riferimento, ovviamente, deve andare alla libertà che vige in merito allo stabilimento delle legislazioni di ogni paese, oltre alla tassazione delle plusvalenze che vengono a maturare in questo caso. Ciò detto, non bisogna però dimenticare che la riscossione fiscale necessita di subire un differimento quando la compagnia in questione è emigrante e va a realizzare la sua plusvalenza.

Tra l’altro, la nazione da cui proviene questa stessa società non ha alcun obbligo di computare al ribasso dall’imponibile le minusvalenze che sono state poste in essere subito dopo il trasferimento: un testo normativo importante in tal senso è stato senza dubbio la Direttiva del Consiglio Europeo di tre anni fa, vale a dire quella che è andata a disciplinare l’assistenza reciproca nell’ambito del recupero crediti per le tasse. In effetti, tale direttiva permette al paese membro della comunità europea di conseguire dei dati importanti in relazione al realizzo degli elementi dell’attivo patrimoniale.

La sentenza della Corte ha messo in luce degli aspetti di un certo rilievo: in particolare, bisogna rimarcare il fatto che la tassazione delle plusvalenze latenti in questione rappresenta una vera e propria limitazione della libertà di stabilimento. In aggiunta, le norme devono assolutamente assicurare una ripartizione equa e giusta del potere impositivo, più precisamente tra la nazione di provenienza, vale a dire quella che tassa i valori aziendali, e quella di destinazione, ovvero il paese che tassa le plusvalenze che sono state realmente realizzate in base alla legislazione in vigore.