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Bonus energia e ristrutturazioni: i tagli della manovra

Le correzioni approntate dal governo con la nuova manovra economica sono davvero molte, ma ve n’è una che riguarda molto da vicino il mondo delle tasse: in effetti, la riduzione della ritenuta d’acconto sulle riqualificazioni dal punto di vista energetico e sulle ristrutturazioni edilizie dovrebbe diventare presto realtà. In pratica, l’aliquota di queste due detrazioni tributarie dovrebbe passare dall’attuale 10% a un più morbido 4%, così come espressamente richiesto da tempo dalle imprese del settore. L’aggravio fiscale verrà dunque ridimensionato? Il nostro esecutivo si è accorto che la percentuale adottata finora avrebbe provocato solamente delle crisi di liquidità. Le norme di base rimangono sempre le stesse, ma vi potrebbero essere maggiori disponibilità finanziarie per chi opera nei due comparti in questione. In particolare, il carico fiscale più leggero andrebbe a tutto vantaggio delle aziende di dimensioni minori.

Più che altro,c’è da sottolineare come l’aliquota del 10% sia stata introdotta da pochissimo tempo, visto che si tratta di una misura prevista dal Decreto 78 del 2010 (il testo varato per la stabilizzazione finanziaria e la competitività economica): la ritenuta era stata pensata appositamente per i bonifici versati dai clienti alle banche e alle Poste al momento della scelta di detrarre il 36% e il 55% dell’Irpef per i motivi già spiegati. Gli operatori si erano subito scagliati contro questi provvedimenti, tanto che poi la nostra amministrazione finanziaria è stata costretta a precisare molti aspetti.

Ad esempio, la circolare 40/E dello scorso anno ha specificato che l’Imposta sul Valore Aggiunto non fa parte di questa base imponibile, quindi si deve optare per l’aliquota tradizionale in modo da non avere nessun tipo di confusione. La risoluzione 3/E di quest’anno, invece, è intervenuta in merito agli oneri di urbanizzazione, i quali comportano appunto la detrazione fiscale, ma che possono essere realizzati anche senza il consueto bonifico e quindi senza la necessità di una ritenuta d’acconto.

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