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Il Comune di Genova inasprisce la tassa sulle slot machine

Il Comune di Genova ha dichiarato apertamente guerra alle slot machine: ecco perché si è deciso anche di introdurre una nuova tassa, superiore rispetto alle versioni precedenti di ben dieci volte, in modo da scoraggiare chiunque voglia puntare sull’azzardo per i propri business (vedi anche Gioco illegale, ecco i codici tributo relativi alle violazioni). La situazione è presto detta. Sette giorni fa erano sufficienti cinquanta euro e un’apposita autorizzazione per mettere questi apparecchi, ma ora si cambia.

La nuova procedura sarà molto più complessa e soprattutto costosa, come sottolineato da Francesco Oddone, assessore allo Sviluppo Economico per il comune ligure. Quando si vorranno installare le macchinette in questione nei bar e negli esercizi commerciali sarà obbligatorio richiedere l’autorizzazione tramite il pagamento di una istruttoria superiore ai quattrocento euro. C’è chi parla di una misura tributaria del tutto inutile, ma gli effetti sono stati ottenuti, visto che il denaro viene incassato e nel caso di una domanda respinta, si perdono. Il municipio si sta impegnando parecchio, ma pare che nuove aperture siano in programma per i prossimi mesi, segno che si sta parlando di una vera e propria “battaglia”. Chi la spunterà alla fine? Tra l’altro, per aprire le sale in questione è obbligatorio rispettare determinati requisiti, come ad esempio le distanze da chiese, scuole pubbliche e parchi (almeno trecento metri per la precisione).

Le chiusure hanno indispettito i soci, ragione per cui sono possibili azioni legali per venire a capo della questione. Lo stesso Oddone ha annunciato come manchi poco ormai alla presentazione della bozza del nuovo regolamento sulle sale scommesse: le distanze citate in precedenza aumenteranno fino a cinquecento metri, con l’aggiunta nei luoghi off-limits dei locali vicini alle spiagge. La rigidità aumenterà anche in relazione agli orari. Per il momento prosegue l’analisi dettagliata e accurata di tutte le richieste di apertura che sono state concesse dalla questura a seguito di una legge regionale.