Home » Tributi » Tributi, ecco il decreto semplificazioni

Tributi, ecco il decreto semplificazioni

E’ in arrivo il decreto semplificazioni, che darà maggiori responsabilità a liquidatori e soci afferenti a società estinte. Cosa prevede il decreto, attualmente in fase di emanazione?

Il nuovo meccanismo (rivolto esclusivamente ai soggetti Ires) prevede:

– ampliamento del versante oggettivo della responsabilità, espansa a ogni tipo di tributo inscrivibile a ruolo o ‘intimabile’ mediante l’atto di accertamento esecutivo tenendo presente che la previsione non contempla le sanzioni e gli accessori dei tributi, bensì solo le imposte dovute;

– nessun cambiamento sotto il profilo soggettivo;

– espansione delle responsabilità per soci e liquidatori. I liquidatori inadempienti ai pagamenti risponderanno in proprio del versamento delle imposte in caso di mancanza di prove che soddisfano i criteri tributari anteriori all’assegnazione di beni ai soci o agli associati;

– integrazione della previsione sulla responsabilità dei soci (per le imposte facenti carico anche ai liquidatori), che entra in gioco quando gli stessi soci, nei due periodi anteriori alla liquidazione, hanno ricevuto beni in assegnazione dagli amministratori o dal liquidatore nel corso della liquidazione (la responsabilità si ha nei limiti dei beni stessi). Gli esperti avvertono:

Nello specifico, il decreto sulle semplificazioni prevede che il valore dei beni ricevuti in assegnazione, avuto riguardo al patrimonio della società all’inizio della liquidazione, si presume proporzionalmente equivalente alla quota detenuta dal socio, salvo prova contraria da parte di quest’ultimo. In sostanza, con queste previsioni si punta a far in modo che l’ente impositore non debba “chiamare in causa” i liquidatori e i soci, introducendo una sorta di subentro automatico di questi ultimi nei rapporti con l’Amministrazione (salvo prova contraria dei liquidatori e soci). Questo porterebbe all’applicazione delle regole relative alla successione nel processo. Ma ci sono almeno due perplessità di fondo: da un lato, quella relativa all’applicazione sul piano pratico della sentenza 6071/2013 della Cassazione al processo tributario; dall’altro, il decreto semplificazioni fa nascere dei dubbi sull’oggetto del contendere. Infatti, l’articolo 36 del Dpr 602/1973 riguarda soltanto le imposte e non le sanzioni, per le quali l’ufficio dovrebbe invece provare quanto è stato riscosso dai soci in base al bilancio finale di liquidazione oppure eventuali colpe dei liquidatori (seguendo il dettato dell’articolo 2495 del Codice).