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Scoperti nei primi 5 mesi del 2016 3.300 evasori totali

Ammontano a 3.300 gli evasori totali, ovvero i soggetti completamente sconosciuti al fisco, scoperti dalla Guardia di finanza durante i primi cinque mesi di questo 2016.

Le Fiamme Gialle hanno nel contempo sequestrato patrimoni per una cifra che si aggira sui 300 milioni, scoperto 840 società ‘fantasma, costruite esclusivamente per sfuggire al fisco, e 220 casi di trasferimento indebito all’estero di redditi societari.

Scrive l’Ansa:

Oltre agli evasori totali, la Guardia di Finanza ha scoperto anche 1.900 datori di lavoro che hanno impiegato in questi primi cinque mesi dell’anno più di 4mila lavoratori in nero. Un risultato raggiunto grazie a interventi mirati – dall’inizio dell’anno ci sono stati oltre 5.300 verifiche e 9.500 controlli – e resi possibile dal lavoro d’intelligence, di analisi delle banche dati a disposizione e di controllo del territorio”. L’azione della Gdf ha consentito di arrestare 30 persone e di denunciarne 4.400, che si sono rese responsabili di circa 5mila reati fiscali. Di questi, il 65% riguarda emissione di fatture false, dichiarazione fraudolenta e occultamento della documentazione contabile. Per quanto riguarda l’evasione internazionale, i controlli hanno consentito di far emergere 220 casi tra fittizie residenze, occultamento di patrimoni e disponibilità all’estero, trasferimento di redditi al di fuori del territorio nazionale.

In virtù dell’operato della Guardia di finanza, nel 2015 “a fronte di 444 interventi dei reparti, la base imponibile lorda proposta per il recupero a tassazione ammonta a 30 miliardi di euro di cui 21 miliardi fittizia residenza all’estero di persone fisiche e società, circa 7 miliardi per stabili organizzazioni (in Italia) non dichiarate e 2 miliardi per il transfert pricing”: è quanto ha dichiarato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan all’anniversario dei 242 della Guardia di finanza. Il Ministro ha poi aggiunto:

La corruzione, la criminalità economica anche sui mercati finanziari, i molteplici canali che alimentano l’economia sommersa illegale” sono dei “fenomeni complessi ed interdipendenti, capaci di colpire ed inquinare il tessuto economico e il sistema finanziario.