Home » Pensioni » Pensioni, l’Inps si trattiene le quattordicesime del 2009

Pensioni, l’Inps si trattiene le quattordicesime del 2009

A seguito di un errore di calcolo dell’Inps, la quattordicesima del 2009 per i pensionati è da restituire. Da questo mese l’Istituto procederà a trattenere tramite 12 rate mensili, quanto accreditato indebitamente.

Già a ottobre l’Inps doveva inviare delle lettere e tramite poche righe spiegherà che la pensione verrà ulteriormente ridotta e in maniera immediata. Destinatari circa 200 mila pensionati dai quali si punta a ottenere la restituzione della quattordicesima ottenuta nel 2009 e nel 2010; infatti i dati sul reddito erano errati perché basati su certificazioni di reddito inferiori a quelle reali.

Ecco il testo della lettera:

Gentile Signore/a, nel corso del 2009 le è stata corrisposta la somma aggiuntiva prevista dalla legge 127/2007 (la cosiddetta quattordicesima). Tale importo – come già le avevamo comunicato nel corso del 2009 – era stato determinato in via provvisoria, in attesa delle necessarie verifiche reddituali. Dall’analisi dei suoi redditi personali relativi all’anno 2009 (ovvero 2008 qualora la Sua pensione sia stata liquidata nel corso dell’anno 2009), è risultato che le è stata corrisposta la somma di euro xxx,xx, non dovuta. Siamo pertanto costretti a provvedere al recupero di questo importo mediante trattenute mensili sulla sua pensione, a partire dal mese di novembre 2012, per complessive 12 rate. Cordiali saluti Il direttore

Ora i soldi delle quattordicesime indebitamente liquidati (circa 80 milioni di euro) verranno trattenuti sui prossimi assegni di pensione, in 12 rate di circa 30 euro ciascuna.

L’Inps, tramite il messaggio n. 14843 del 13 settembre 2012, ha iniziato l’opera di verifica reddituale dell’erogazione della somma aggiuntiva di cui all’art. 5, commi da 1 a 4 della legge 3 agosto 2007, n. 127 erogata nell’anno 2009; gli importi variano a seconda degli anni di contribuzione, da un minimo di 336 euro a un a un massimo di 504 euro.

Il Segretario nazionale della Federazione nazionale pensionati, Attilio Rimoldi,  ha definito la notizia “sconcertante” sottolineando che si tratta di un ritardo ingiustificabile. La ragione ufficiale è che i controlli sui redditi dei pensionati avvengono sempre con un po’ di ritardo, in quanto i dati delle dichiarazioni fiscali  sono controllati prima dall’Agenzia delle Entrate e poi trasmessi all’Inps.