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Pensioni più alte per i precoci del pubblico impiego

Tutti quei dipendenti che possono essere definiti come “precoci” del pubblico impiego avranno l’opportunità di beneficiare di una pensione di importo maggiore: la disposizione è una sorta di risposta a quanto previsto dalla riforma del lavoro approntata dal ministro del Welfare, Elsa Fornero, la quale ha eliminato di fatto il limite massimo di anzianità contributiva (quaranta anni per la precisione) proprio in relazione a tali soggetti. Quindi, chi rimarrà in servizio oltre la soglia appena menzionata godrà poi di una pensione più massiccia rispetto a quella degli ultimi anni, dato che saranno presi in considerazione anche i contributi versati dopo i quaranta anni.

TABELLE INPS ASSEGNI FAMILIARI 2012
La misura è stata stabilita nel dettaglio dall’Inps attraverso un suo recente messaggio che si è occupato proprio delle buonuscite. Nel caso in cui i requisiti per la pensione dovessero essere maturati entro la data dello scorso 31 dicembre, allora non si potrà applicare il nuovo regime previdenziale: di conseguenza, il datore di lavoro deve rispettare un obbligo ben preciso, vale a dire il collocamento a riposo dei lavoratori che hanno raggiunto il limite di età previsto dagli ordinamenti e che già nel corso del 2011 avevano dalla loro parte la massima anzianità o comunque la somma dei requisiti di età e anzianità. Quali sono i lavoratori maggiormente avvantaggiati in tal senso?

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Prima che entrasse in vigore la riforma del lavoro, la pensione dei soggetti in questione veniva calcolata come una somma di due quote di pensione e nel limite di un’aliquota massima da raggiungere (l’80%) al momento in cui si raggiungevano i quaranta anni di anzianità dal punto di vista contributivo. La massima anzianità è però venuta meno e quelle che sono maturate a partire dall’inizio di quest’anno vengono in ogni caso valorizzate dal punto di vista pensionistico. Questo vuol dire che i quaranta anni di contributi alla fine del 2011 comportano un pensionamento nel 2013.