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Ics, una nuova imposta comunale sui servizi?

Il governo é alla strenua ricerca di metodi più o meno complessi per reperire nuove risorse finanziare per le tasche di un’Italia sofferente. Potrebbe essere approvata l’imposta comunale sui servizi (Ics), la tassa che era stata proposta all’inizio dell’anno dai democratici per affiancare l’Ici e poi l’Imu, poi era stata rimodulata e sarebbe stata una nuova service tax comporta da Tarsu/Tia e addizionale Irpef. Questa proposta fu però comprensibilmente scartata perché giudicata «troppo complessa». In questo giorni però qualcuno vorrebbe riportarla alla luce per far fronte a un debito pubblico divenuto decisamente consistente.

Il debito pubblico non lo ha fatto il governo Berlusconi che lo ha trovato in eredità dai passati governi. Adesso abbiamo Monti con un governo di tecnici, vedremo che cosa riuscirà a fare – ha detto l’onorevole Giacomo Stucchi della Lega Nord -. La crisi economica non ha colpito solamente l’Italia. È una crisi globale che ha colpito tutti, in Europa sono già cambiati sette governi. Faccio una previsione: il prossimo che cade è Sarkozy, alle presidenziali dell’anno prossimo i francesi non lo rivotano. Di certo non faremo l’opposizione inutile e sterile, l’opposizione che Di Pietro e la sinistra hanno fatto contro il nostro governo. Anche se Berlusconi scriveva ‘Viva la mamma’ loro erano contrari. La nostra opposizione sarà responsabile. Il termine giusto è responsabile. Siamo stati eletti dal popolo e difenderemo i diritti di chi ci ha votato. Appoggeremo le misure per lo sviluppo e per il lavoro mentre difenderemo le pensioni di anzianità e saremo contrari a nuove tasse o alla reintroduzione dell’Ici sulla prima casa.

E proprio l’ICI sulla prima casa potrebbe essere quello che é stato definito dagli oppositori come un “regalo” del governo Monti. L’imposta comunale sugli immobili è stata progressivamente azzerata negli ultimi anni, dapprima con l’intervento di Romano Prodi, poi di Silvio Berlusconi che ha esteso l’esenzione a tutti i titolari di prima casa. Il nuovo Esecutivo invece sostiene che l’esenzione dall’imposta comunale sugli immobili sia «una anomalia italiana» da debellare.