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Il Gafi illustra i rischi moderni delle frodi fiscali

Che cosa ne pensa il Gafi dell’attuale situazione del riciclaggio e delle frodi fiscali a livello globale? Il Gruppo d’Azione Finanziaria Internazionale, l’organismo intergovernativo attivo da sempre in questo campo, ha espresso di recente la propria opinione in merito alla pericolosa diffusione delle cosiddette “free trade zones”, le zone di libero commercio in cui il fenomeno sembra essere molto più sviluppato. In particolare, pur riconoscendo gli stimoli economici che vengono impressi da tali aree ai paesi meno sviluppati, il gruppo di Berna ha messo anche in luce come vi sia troppa vulnerabilità nei confronti del traffico illecito. Le frodi al fisco, ma non solo, sono dunque fiorenti e alla ricerca di opportunità sempre nuove. Tra l’altro, è stato condotto un apposito questionario, in modo da conoscere tutti i dettagli delle vicende in questione: oltre al contrabbando vero e proprio, in particolare quello di alcool e sigarette, si verificano troppo spesso eventi illeciti come il narcotraffico, le truffe fiscal-finanziarie e le contraffazioni di banconote.


Le occasioni per gli affaristi illegali non mancano, ma non c’è proprio nessun rimedio contro un problema simile? Anzitutto, servirebbe un codice con norme ben precise che regoli dal punto di vista internazionale tutti questi fenomeni: costruire una free trade zone è quantomeno auspicabile, ma una disciplina più attenta può rendere il tutto migliore. Un’altra debolezza su cui intervenire con maggiore urgenza, poi, è quella relativa allo scarso coordinamento tra l’autorità centrale e quelle che devono invece gestire ogni singola zona commerciale.

Per il Gafi, sarebbe opportuno evitare l’uso di strumenti diversi da quelli del paese di appartenenza, oltre alle imitazioni delle stesse free trade zones: solo in questo modo si è in grado di scongiurare normative discordanti, per far posto a una disciplina chiara e capace di rispondere ai requisiti essenziali. Se non altro, discussioni come questa possono aiutare a mantenere alta l’attenzione sulla questione.