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Francia annuncia aumento Iva e tasse aziende

Il periodo di austerità richiede maggiore rigore e la Francia deve scontrarsi con questa realtà, il Paese ha così annunciato un innalzamento dell’Iva, delle tasse aziendali e l’anticipazione di un anno, al 2017, della riforma delle pensioni: dei cambiamenti che che sono stati in questi giorni annunciati  dal premier francese Francois Fillon, che oggi ha annunciato il nuovo piano per permettere allo stato di “prendere il respiro” e risparmiare 100 miliardi di euro per raggiungere l’equilibrio di bilancio nel 2016. Previsto un aumento del 5% sulle imposte delle grandi società, un innalzamento dell’Iva su numerosi prodotti e servizi, e come già detto l’anticipazione di un anno (dal 2018 al 2017) della riforma delle pensioni oltre l’innalzamento dell’età pensionabile da 60 a 62 anni.

Non solo tasse, il governo francese predispone un nuovo e doloroso taglio allo Stato sociale ma anche un taglio agli stipendi: per Sarkozy e il governo, stipendio sospeso fino a quando i conti saranno in pari. La misura è contenuta nella manovra da 100 miliardi di euro con la quale il governo conta di risparmiare e riportare il bilancio e salvare la tripla A delle agenzie di rating, che hanno declassato vari stati negli ultimi mesi.

Gli stipendi dei membri di governo e del presidente – ha detto François Fillon, primo ministro francese – saranno congelati fino al ritorno di un rigoroso bilanciamento della finanza pubblica. Rivolgo un appello anche ai leader politici e a chi guida le grandi imprese, in particolare quelle nel Cac 40, le invito a fare altrettanto. Sono francamente indecenti gli aumenti concessi ad alcuni manager. La Francia avrà bisogno di sforzi economici e fiscali supplementari per annullare il deficit pubblico nel 2016 e per rispettare la traiettoria di riduzione del deficit faremo sforzi supplementari da 65 miliardi da qui al 2016- L’aumento dell’Iva, ci tengo a precisare, non riguarderà i prodotti di prima necessità. Questo rappresenterà un segnale molto forte della volontà del nostro paese di controllare le spese, di equilibrare i conti sociali.