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Fisco e vendita riviste: attenzione alle truffe

L’Agenzia delle Entrate non vende riviste. A ribadirlo nelle scorse settimane è stata la Direzione dell’Agenzia delle Entrate della Regione Piemonte dopo aver acquisito segnalazioni inerenti nuovi tentativi di raggiro e di truffa ai danni dei contribuenti. L’Amministrazione finanziaria dello Stato, in base alle segnalazioni giunte, ritiene che trattasi di veri e propri truffatori seriali che spacciandosi per dei funzionari del Fisco, propongono ad ignari contribuenti l’acquisto e/o l’abbonamento a riviste dietro il pagamento attraverso bollettini postali o altre modalità. Al riguardo l’Agenzia delle Entrate fa presente come di norma la prassi truffaldina sia sempre la stessa: i truffatori telefonano presso lo studio di un professionista spacciandosi addirittura per il direttore dell’ufficio delle entrate di turno. Di conseguenza, l’Agenzia delle Entrate con un comunicato ha nuovamente lanciato un appello ai cittadini invitando loro a fare attenzione visto che nessun dipendente del Fisco ha l’autorizzazione ad effettuare le forme di contatto sopra descritte né tanto meno quella di vendere alcunché. Le pubblicazioni dell’Agenzia delle Entrate, lo ricordiamo, sono gratuite e si possono o scaricare online, oppure si possono ritirare presso gli Uffici.

Al fine di poter perseguire gli autori delle truffe, inoltre, il Fisco raccomanda ai cittadini di informare sempre le Autorità competenti sul territorio nel caso in cui ci si dovesse imbattere in queste forme di raggiro. Oltre a quella della vendita delle riviste, tra l’altro, nei periodi in cui il Fisco emette i rimborsi fiscali i truffatori utilizzano lo strumento della posta elettronica per poter allo stesso modo rubare i dati sensibili dei contribuenti.

Anche in questo caso occorre fare molta ma molta attenzione alle e-mail ricevute da indirizzi che a prima vista sembrano quelli delle Entrate, ma che poi in realtà non lo sono. L’Agenzia delle Entrate non chiede mai via posta elettronica dati sensibili di qualsiasi tipo, compreso l’Iban ed i numeri della propria carta di credito. I messaggi e-mail truffaldini vanno quindi subito cestinati evitando, tra l’altro, di cliccare su eventuali allegati, eventualmente presenti nel messaggio, che potrebbero essere potenzialmente dannosi per il proprio personal computer.

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