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Il caso: Facebook contro il Vaticano, siamo a 90000 “Mi Piace”

Parole sicuramente condivisibili sono arrivate dall’ultimo intervento del cardinale Bagnasco:

Appello alla coscienza di ciascuno, perchè questo dovere sia assolto da tutti

Con riferimento all’evasione fiscale in Italia, il Presidente della CEI condivide l’idea che questa sia una piaga radicata nei cittadini italiani (alimentata forse da una pressione fiscale mirata verso i più deboli, anche se questo non è stato detto) ed è fondamentale combatterla per garantire la ripresa del paese. Sarebbe stato interessante se il Cardinale avesse però concentrato il suo intervento sul vero fenomeno del momento, che ha invece deviato con una frase non troppo interessante:

Sono davvero dispiaciuto per quanto ho letto in questa pagina: si confonde Chiesa, fede, Papa, Dio

Stiamo parlando del popolo di Facebook contro il Vaticano, ovviamente, che manifesta tutto il suo disappunto in una pagina creata ad hoc.
L’evasione fiscale italiana è il solo problema per le casse dello Stato di cui vale discutere quindi? Sicuramente no e se dovessimo fare una classifica al secondo posto probabilmente ci finirebbe proprio il peso del Vaticano, che ricade sui cittadini italiani da troppo tempo (se sono diventati uno degli stati più ricchi e potenti, di certo non lo devono ad un miracolo o al duro lavoro).

Sembra creata per scherzo la pagina su Facebook più discussa del momento, che parla proprio dei privilegi fiscali dello stato Vaticano in Italia; nata dalla disapprovazione per la manovra di Agosto varata dal Consiglio dei Ministri solo pochi giorni fa’, la pagina sta raccogliendo “fan” (e consensi) ad una velocità spaventosa, segno forse che c’è una parte dell’Italia che non ha le fette di salame sugli occhi e vede fin troppo chiaramente cosa succede. Ed è arrabbiata, tanto arrabbiata che l'”urlo” virtuale è arrivato alle testate giornalistiche più importanti d’Italia, focalizzando l’interesse degli Italiani proprio sugli accordi tra Stato e Chiesa che regolano da anni il flusso di entrate e uscite delle due realtà.

Siamo di fronte quindi ad un vero e proprio fenomeno che, se valutato seriamente e preso in considerazione da chi di dovere, potrebbe contribuire a “rianimare” le casse dello Stato garantendo una boccata di aria fresca agli Italiani, sempre più sotto pressione dopo i nuovi provvedimenti già discussi.

Quali sono i vantaggi fiscali dello Stato Vaticano? Quanto è corretto prendersela solo con loro?

Niente ICI per loro (si stimano 2.5 miliardi di Euro all’anno per le casse Italiane), niente Ires o Irpef, e l’8×1000 che assicura entrate costanti per miliardi di Euro. Senza dilungarci nei dettagli, possiamo affermare comunque che si tratta di una fetta notevole di entrate per lo stato Italiano che sicuramente sarebbero di aiuto in un periodo come questo.

Ma è giusto esagerare in questo senso e restringere l’analisi in una sola direzione? Sicuramente i conti dello stato richiedono una visione a 360°  molto approfondita, e questo non è che solo una piccola parte di un quadro che ancora ammette tante altre uscite di denaro e sprechi intollerabili in un momento in cui è in gioco il futuro dello Stato Italiano. Il vero problema è che chi usufruisce dei privilegi ancora in vigore, come il cardinale ci pensa due volte prima di metterli sotto i riflettori e spetta a cittadini animati da un senso di iniziativa particolarmente spiccato fare ricerche in questo senso e condividere le proprie posizioni.

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