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Evasione fiscale: Veneto, nuovo recupero milionario

Commercializzazione di pellame con frode ai danni del Fisco attraverso l’utilizzo delle cosiddette “cartiere”. E’ questo l’ultimissimo risultato anti-evasione annunciato nel Veneto dalla Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate a carico di due imprese della concia che ora dovranno versare nelle casse dell’Erario una somma complessiva pari a ben 13 milioni di euro. L’indagine, e la scoperta di un sistema di evasione collaudato per tali aziende, è partita nella Regione Veneto dalla Direzione provinciale delle Entrate di Vicenza, con i giudici della locale Commissione tributaria che, inoltre, hanno confermato i rilievi mossi dall’Amministrazione finanziaria dello Stato; le due aziende della concia, tra Irap, Iva e Ires non pagata, unitamente alla sanzioni nel frattempo maturate, dovranno ora versare al Fisco, come sopra accennato, ben 13 milioni di euro. La frode ai fini dell’imposta sul valore aggiunto (Iva), in accordo con quanto rivelato dalla Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate del Veneto, avveniva attraverso un vero e proprio sistema di economia illegale.

In pratica le due aziende della concia acquistavano la merce sul mercato nero risparmiando il 20% dell’imposta; questo è avvenuto anche attraverso prestanomi, del tutto inconsapevoli della truffa fiscale, ma anche attraverso un sistema di società fittizie o aziende che erano vere e proprie scatole vuote intestate a nullatenenti.

Ebbene, al riguardo i Giudici della Commissione tributaria di Vicenza hanno confermato i rilievi del Fisco, ovverosia l’esistenza di un sistema di economia sommersa dove tutti gli attori in gioco operavano nell’illegalità assoluta e con l’appoggio di società intermedie fittizie, le “cartiere” appunto, la cui unica “attività” era quella di andare ad emettere fatture false. L’indagine del Fisco è stata molto lunga visto che è durata un anno con le indagini che sono state portate avanti dall’Amministrazione finanziaria dello Stato assieme alla Guardia di Finanza al fine di ricostruire tutta la “filiera” di illeciti.