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Evasione fiscale: é la cultura a dover cambiare

È l’affermazione del presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali, che commenta alcuni dati preoccupanti: dai 205 controlli effettuati tra giugno e agosto in strutture ricettive dalla Guardia di finanza sono emerse 178 mancate emissioni di ricevute fiscali; le 150 mancate emissioni di scontrini fiscali da parte di alberghi, pubblici esercizi e ristoranti nel week end ferragostano. In questo periodo le Fiamme Gialle si concentrano soprattutto sulle attività balneari perché spesso in questo settore c’è un’evasione più elevata. Cresce così l’evasione fiscale in Italia che si conferma primatista europeo con il 51,1% del reddito imponibile non dichiarato.

Qualche anno fa – sottolinea Vitali – fu pubblicato un simpatico specchietto, relativo al Comune di Rimini, da cui emergeva (dichiarazioni 2005) che il 50,01% dei 101.983 contribuenti stava nella fascia di reddito ‘0-12 mila euro’, il 35,3% in quella ’12 mila- 25 mila euro’ mentre lo 0,21% nella fascia ’90-100 mila euro’, lo 0,11% ‘200-500 mila euro’ e lo 0,01 in quella ‘oltre 500 mila euro’. Gli stessi numeri che ogni anno ci proiettano ai vertici della statistiche italiane sulla povertà (?) e numeri che, soprattutto in un momento in cui a tutto il Paese vengono chiesti sacrifici enormi sia in termini economici che di cambiamenti sociali, diventano moralmente e eticamente non più sostenibili per un territorio come il nostro, non più giustificabili. Dico questo perché ai numeri solitamente seguono le parole e ciò che ho letto stamattina sui giornali locali non può non lasciare indifferenti.

Gli Enti locali fanno quello che dispongono leggi centraliste e ‘anti federaliste’ che non danno reali competenze sulle verifiche fiscali: protocolli d’intesa con la Finanza, recupero evasione su alcuni tributi. Forse potrebbero spingersi a assumere iniziative simboliche – conclude il presidente – , come ad esempio determinare un minus amministrativo per le persone fisiche o anche per le società sanzionate per evasione fiscale in caso di richiesta di contributi pubblici o, infine in caso di partecipazione a bandi pubblici.

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