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Detassazione produttività: si allarga la platea degli aventi diritto

L’esecutivo allarga la platea degli aventi diritto alla detassazione del salario inerente la produttività. Infatti dopo le modifiche normative hanno diritto alla tassazione favorevole tutti i contribuenti che presentano reddito minimo annuo pari a 40 mila euro. Allargata la platea degli aventi diritto occorre anche considerare che alla fine l’importo del reddito assoggettabile alla detassazione rimane comunque invariato (2.500 euro annui). In base alle nuove disposizioni i compensi che potranno beneficiare dello sconto saranno quelli che verranno corrisposti in base a contratti collettivi di lavoro firmati sulla base di contratti aziendali o locali e che rilevino incrementi di produttività, efficienza, innovazioni o legati ad altri parametri indicati nel Dpcm appena firmato.

La legge di stabilità ha messo sul piatto 950 milioni di euro che serviranno a garantire un’aliquota del 10 % per le retribuzioni corrisposte. In generale la retribuzione sarà più conveniente per il lavoratore anche se non si escludono dei casi in cui al contribuente conviene optare per la tassazione ordinaria. E’ il caso ad esempio di chi ha notevoli detrazioni per famigliari a carico, per il quale la tassazione ordinaria consentirà di fruire di tale agevolazioni, mentre l’aliquota sostituiva non ne permette l’utilizzo. In questi casi è stata prevista una apposita clausola in base alla quale il lavoratore potrà rinunciare alla tassazione agevolata. La rinuncia oltre che dal lavoratore potrà anche essere effettuata direttamente dal datore di lavoro qualora dai calcoli effettuati la tassazione ordinaria risulti più conveniente rispetto alla tassazione sostitutiva. La rinuncia alla detassazione potrà essere esercitata dal lavoratore anche in sede di compilazione del modello 730.

 

Dai calcoli effettuati una famiglia monoreddito con 2 figli a carico, avrà convenienza ad optare per il regime sostituivo all’aumentare del reddito. Per chi guadagna ad esempio 15 mila euro annui lordi la detassazione comporterebbe un’imposta complessiva di 250 euro a fronte degli zero euro che andrebbe a pagare con la tassazione ordinaria. Differente il caso di chi guadagna 35500 euro annui visto che la detassazione comporta risparmi di costi intorno ai 900 euro rispetto alla tassazione ordinaria irpef.

 

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