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Criminalità on line: in Louisiana una tassa per combatterla

McAfee (azienda che si occupa di sicurezza informatica con sede in California) solo pochi mesi fa, alla fine dello scorso anno annunciava i risultati del suo studio annuale sulla sicurezza. Prendendo in esame i trend emergenti relativi alla sicurezza e al cybercrime il report ha evidenziato le minacce della rete informatica:

La crisi aiuta il cybercrime. Non pochi criminali utilizzano la truffa dei facili guadagni per attecchire persone in difficoltà economica. Molte di queste persone truffate poi, reclutate come “international manager” vengono spinte a loro volta a truffare altri ingenui.

Governi disattenti che al momento sono impegnati sulle possibili soluzioni della crisi economica. Il cybercrime rimane così in secondo piano.

– La polizia che si occupi specificatamente di cybercrime é carente. Quante volte avete subìto una truffa on line vi siete rivolti alla polizia ma ancora nessuno vi ha fatto sapere nulla della truffa che vi ha fatto perdere 1000 euro per un computer che non vi è mai stato recapitato?

Dave DeWalt, CEO e Presidente di McAfee ha affermato:

I cybercriminali stanno sfruttando la recessione economica globale attirando vittime suscettibili con la promessa di facili guadagni. Gli organismi della burocrazia devono essere razionalizzati e armonizzati e le forze dell’ordine devono essere coordinate al di là dei confini nazionali. Tutti devono fare la propria parte in una battaglia globale che è solo all’inizio e che continuerà durante tutto il 2009 e anche oltre, se non sarà affrontata nel modo migliore.

Così c’è qualcuno che decide di mettere fine a tutte queste carenze: una tassa sulle connessioni a Internet per raccogliere fondi per la lotta alla criminalità online. Questa l’iniziativa del Parlamento della Louisiana (USA), dove la camera bassa ha approvato un disegno di legge per la lotta al cybercrime. Il modo potrebbe essere discutibile: si tratta di applicare una tariffa pari a 15 centesimi di dollaro al mese per l’abbonamento a un Internet Service Provider, quindi si farà pagare la lotta al crimine ai cittadini. Qualcuno pensa che l’approvazione della norma porti poi ad altre imposizioni fiscali su altri fronti e non si limiti ai 15 cent irrisori. Ora si aspetta l’approvazione o meno del Senato.  Grazie alla norma si raccoglierebbero circa 2,4 milioni di dollari da versare nell’Internet Crimes Investigation Fund.