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Assistenza fiscale: Civis, il punto nelle Marche ed in Basilicata

Si sono attestate nelle Marche a quota 5.700, nell’arco di un anno, ovverosia dall’esordio, le richieste di assistenza fiscale attraverso Civis, il servizio che permette di attivare un canale telematico per quel che riguarda la gestione delle comunicazioni di irregolarità. A darne notizia venerdì scorso, 18 febbraio 2011, è stata la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate delle Marche nel ricordare e sottolineare come Civis, all’inizio accessibile solo da parte dei professionisti abilitati, sia oramai “aperto” anche ai singoli contribuenti previa autenticazione attraverso i servizi online dell’Agenzia delle Entrate sul sito Internet www.agenziaentrate.gov.it. Il servizio, avviato nell’ottica della semplificazione degli adempimenti fiscali, permette di gestire in remoto le comunicazioni inerenti errori sulle dichiarazioni dei redditi presentate nell’anno precedente con un conseguente risparmio di tempo per il professionista e per il contribuente, ma anche con una conseguente ottimizzazione della presa in carico della richiesta da parte del Fisco che quasi sempre al riguardo fornisce una risposta, con eccezione dei casi più complessi, in tempi molto celeri.

Nelle Marche, in termini di utilizzo, spicca Macerata nella classifica provinciale con all’incirca 2.250 richieste; a seguire, ad un anno dall’esordio di Civis, c’è la Provincia di Pesaro ed Urbino con 1.430 richieste di assistenza fiscale, e poi Fermo con 370; a chiudere la classifica provinciale c’è Ascoli Piceno con all’incirca 280 richieste.

Al canale telematico dell’Agenzia delle Entrate, nella Regione Basilicata, ad un anno dall’avvio del servizio, sono invece giunte all’incirca duemila richieste inerenti le comunicazioni di irregolarità. A darne notizia alla fine del mese scorso è stata la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate della Basilicata nel ricordare come il servizio migliori il rapporto tra il Fisco ed i cittadini, e come oltre al risparmio di tempo, cosa che di certo non guasta, si risparmino anche i costi di spostamento che, altrimenti, il contribuente o il professionista abilitato dovrebbe sostenere recandosi presso lo sportello fisco dell’Amministrazione finanziaria dello Stato.