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Agenzia delle Entrate e Gdf hanno spiegato i dettagli dell’indagine “Scacco alla torre”

Si è tenuta nei giorni scorsi la conferenza stampa che ha illustrato i risultati di una complessa e vasta indagine condotta in maniera congiunta dall’Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza. Si tratta del cosiddetto “caso Mythos”, un’operazione che prende il nome da una società di consulenza finanziaria milanese, Mythos Arkè, e dalle sue attività illecite. L’operazione, definita anche come “Scacco alla torre”, ha avuto un buon esito grazie soprattutto, come è stato sottolineato nella stessa conferenza stampa, all’Amministrazione finanziaria lombarda, costituita sia da delle strutture dell’Agenzia che da quelle della Finanza. Grazie a questo operato perfettamente sincronizzato, si è riusciti a mettere in luce le attività di un gruppo molto vasto di società (il numero è superiore alle 1.200 unità), il quale aveva messo a punto un vero e proprio laboratorio di ingegneria dell’evasione fiscale; si è calcolato che i danni arrecati alle casse dello Stato avrebbero potuto assumere dimensioni illimitate.

 


I risultati dell’indagine sono stati illustrati in maniera dettagliata da Renzo Nisi, colonnello della Guardia di Finanza, il quale ha voluto anche descrivere in che modo venivano attuati i meccanismi della frode utilizzati dalla società: sostanzialmente, si provvedeva alla costruzione di pacchetti di evasione al fisco che venivano progettati in base alle esigenze dei diversi clienti. Le società che venivano assistite da questa sorta di “protezione” riuscivano in tal modo a rendere nulle le imposte dovute all’Erario e a espandere gli utili di esercizio in loro favore.

 

Per entrare nel dettaglio delle indagini, si può sottolineare come siano stati emanati più di 200 avvisi di accertamento, i quali hanno fruttato un incasso superiore ai 21 milioni di euro. C’è anche da dire, però, che l’operazione non è ancora giunta alla sua piena conclusione, dato che si sta provvedendo a individuare tutti quei soggetti che hanno potuto beneficiare di questi artifizi fiscali, in modo tale da riuscire a recuperare le imposte che non state versate.

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